martedì 8 aprile 2014

DUE ARTISTE ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO





Sabato 5 aprile, alle 18, abbiamo inaugurato "L'Intimità della Memoria - due artiste alla ricerca del tempo perduto". Loro sono Paula Dias e Irene Rubiano in arte "BeaFeli".
Questa mostra è per così dire ricca di vissuto e - dietro ogni opera esposta - c'è una storia da raccontare, una vita intera appunto.

Le due artiste sono all'apparenza molto diverse tra loro e si esprimono anche attraverso due tecniche differenti: la pittura a olio e la fotografia. Invece sono più vicine di quanto possa sembrare. Entrambe puntano l'attenzione della propria ricerca artistica verso lo stato d'animo umano e la sua capacità di abitare i luoghi. Di come, i luoghi stessi, siano pervasi della presenza dello spirito di chi li ha vissuti. 

Nel lavoro di Paula Dias, artista portoghese che da qualche anno vive a Torino, è spesso protagonista la figura femminile, quasi fluttuante nei mondi in cui viene ritratta, legata a oggetti significativi e domestici dalla grande potenza evocativa come una coperta di lana patchwork, un gatto, gli azulejos portoghesi: oggetti-memoria di cose perse o lontane.
E poi il mare blu, profondo come l'abisso e scenario di tante storie, di vite e di ricordi. Proprio come il mare portoghese e salato di Fernando Pessoa poeta a cui l'artista si è ispirata per una serie di opere.
Il colore vivace e penetrante si impadronisce della scena come a marcare ciò che Paula Dias vuole comunicarci. Un universo fiabesco e onirico ma ricco di simboli legati a luoghi precisi e vissuti.

O mar salato, quanto del tuo sale
Lacrime sono della nostra gente!
Solcammo le tue onde. Quante madri,
Da allora , in pianti si sciolsero e quanti
Figli invano pregarono il Cielo!
Quante donne non ebbero marito
Perché tu fossi nostro, o mar ignoto!
Valse la pena? Se l’anima è grande
Tutto quel che si fa vale la pena.
Chi vuole Bojador (*) oltrepassare
Oltre la sofferenza deve andare.
Dio ha dato al mar l’abisso e la minaccia
Ma è lì, nel mar, che ha rispecchiato il cielo.


















Le fotografie di Irene Rubiano fanno parte di un progetto di ricerca nei luoghi dimenticati: "Time capsules” il titolo. Posti vissuti e poi abbandonati che continuano a esistere nella statica e malinconica presenza degli oggetti che stanno lì a parlare di chi è passato.
Realizzate all'interno di un antico albergo ormai divenuto museo di se stesso, l' “Albergo Oriente” di Caraglio, paese sperduto nella campagna piemontese, queste immagini trasmettono la patina del tempo e l'immobilità del ricordo, come qualcosa messo sotto vetro o nella naftalina ma che pure pulsa di vita. Le sue sono vere e proprie capsule, contenitori di vetro a cui l'artista affida il prezioso contenuto e il compito della testimonianza. Ogni barattolo contiene un istante, una memoria, una traccia.
Da un estratto del dossier che Irene ha confezionato alla fine del suo lavoro fotografico a Caraglio.

"A Caraglio, in provincia di Cuneo, esiste un posto sospeso nel tempo, un luogo dove il tempo
 si è proprio fermato ad aspettare: è l'ex Albergo Oriente, condotto dal 1929 al 1999 dalla
famiglia Abele. Una vecchia locanda di provincia con camere semplici, vecchi letti, pareti
ancora dipinte.
Tutto è rimasto ancora intatto, grazie alla signora Dina Abele, erede di questa locanda, che nel
1999 ha chiuso quest’attività, diventandone gelosa custode e conservandone tutto il suo
aspetto originario.
Dina è l’ultima testimone di una memoria materiale e immateriale, orgogliosa di raccontare i
fasti di questo luogo di transizione, nel quale si sono sedimentate le memorie di chi l’ha vissuto
per breve tempo, un’umanità variegata, spesso umile.
Questo albergo è una bolla di memoria sospesa nel tempo, purtroppo destinata a finire, con la
sua ultima proprietaria."






















Inoltre, per risvegliare i ricordi e la memoria attraverso i sensi abbiamo accolto in galleria due essenze ideate e pensate da Stefania Rossi. Queste profumazioni per ambienti sono in realtà qualcosa di ben più prezioso. Stefania si è lasciata ispirare dalla sua profonda sensibilità e dal suo amore per la città di Cherasco. La linea si chiama infatti ACQUA DI CHERASCO. Due di esse sono state abbinate alle nostre artiste: quella più floreale che profuma quasi di mare, gelsomini e agrumeti per Paula. Quella invece che sa di bucato fresco appena lavato e di lenzuola di lino a Irene.






L'Intimità della memoria - due artiste alla ricerca del tempo perduto"
Paula Dias Irene Rubiano
5 aprile - 4 maggio
orari mostra: martedì - sabato 16/19
orario continuato (9,30/19) domenica 13 aprile in occasione del Grande Mercato dell'Antiquariato 

evvivanoé associazione culturale 
via Vittorio Emanuele 56 Cherasco

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