martedì 25 marzo 2014

LE SUGGESTIVE SCATOLE MAGICHE DI CHIARA BRIGANTI








Evocative, ecco come definirei se dovessi farlo con un solo, unico aggettivo, le opere di Chiara Briganti.

E poi, se mi si desse la possibilità di aggiungere qualcos'altro, direi suggestive e poi magiche.
Magiche perché entrando nella sala espositiva della Fondazione Bottari Lattes a Monforte, mi è sembrato di varcare la soglia tra il mondo reale e quello immaginario, tra il presente e "i molteplici passati". 
Una sorte di macchina del tempo, un vero salto nell'onirico. La stessa sensazione che spesso mi assale quando si spengono le luci a teatro e io, nel buio della platea provo un misto di timore ed eccitazione, di infantile curiosità e di trepidazione nell'attesa di quello che accadrà sul palcoscenico di lì a poco. Di come verrò rapita e trasportata in un'altra dimensione. 
Ecco, domenica pomeriggio, dopo la  breve scarpinata verso Monforte alta, un altro universo mi ha accolta per qualche minuto. Mi ha fatto tornare bambina e poi di nuovo adulta. Ma il primo colpo d'occhio, merito anche dell'allestimento, è stato sorprendente.



Il classico esempio di come con pochi materiali, per giunta poveri, un allestimento riesca ad essere perfetto, grazie alla creatività di chi lo idea. Moquette scura avvolge i pannelli e le griglie in ferro e crea piccoli anfratti da scoprire, micro-mondi in pochi metri quadrati. Quelle che sembrano cassette di legno della frutta, (e forse lo sono) formano una grande parete retroilluminata che rende ancor più poetici i palcoscenici in miniatura della Briganti.
Un'idea secondo me geniale: un tavolo di legno bucato e retroillumnato. In corrispondenza di ogni buco è stata posizionata una bottiglia decorata dall'artista e in questo modo l'effetto è meraviglioso. 




Giochi di piccoli cristalli e specchi moltiplicano i piani di lettura di alcune opere. Una vera wunderkammer, delizia per gli occhi di chi ama fantasticare guardando dentro una scatola. Vetri, perline, oggetti minuscoli, donne-dee, Muse dai capelli raccolti che ci ricordano racconti mitologici e favole. E un po' come nei dialoghi con Leucò di Pavese, si intrecciano con la contemporaneità. Narrano storie antiche in sintonia con il presente. 
Alcune opere sono della fine degli anni '70, leggo più tardi nel catalogo. Altre sono molto recenti, 2011-2012. Eppure un'uniformità sorprendente sembra testimoniare la passione di questa artista nel raccontare mondi confinati in queste "scatole poetiche". 
Che però, visti tutti insieme sembrano comunicare tra loro in maniera armoniosa, come una lunga fiaba divisa in tanti racconti brevi. 
La mostra si intitola "Dentro il sogno: i messaggi in scatola di Chiara Briganti"; ha inaugurato il 23 marzo e sarà visitabile fino al 15 giungo ed è aperta dal lunedì al venerdì: 14,30-17; sabato e domenica: 14,30-18,30.L'ingresso è gratuito.




Per saperne di più, ecco la biografia dell'artista:



Chiara Briganti è nata a Montpellier (Francia) il 25 agosto 1921 e ha studiato Storia dell’Arte all’Università di Roma, laureandosi nel 1945.

Dopo aver collaborato alle Enciclopedie Treccani e Cattolica, ha svolto per breve tempo attività giornalistica (Cosmopolita, 1945; Libera Stampa 1946) e si è quindi interessata al restauro di opere d’arte, occupandosi per alcuni anni di restauro pittorico.

Tra il 1956 e il 1962, su incarico del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, è stata consulente per il riordino del patrimonio artistico e mobiliare del Palazzo del Quirinale, e nel 1986 per lo studio e la catalogazione dell’argenteria presente sia al Quirinale che al Palazzo Reale di Torino

Ha pubblicato in Italia e in Francia molti articoli collegati a questi argomenti e alle relative ricerche scientifiche, soggetto che ha ulteriormente ampliato con il libro Curioso itinerario delle Collezioni ducali parmensi (1964), dove ha segnalato per la prima volta la grande quantità e la provenienza di opere d’arte e di arredi francesi di altissima qualità presenti nel Palazzo

Nel contempo si è dedicata alla progettazione di interni e al disegno di mobili e oggetti, lavorando, tra l’altro, all’arredo dell’Ambasciata italiana a Tokio.

Dal 1978 si dedica ad una attività artistica che la ha portata ad esporre in varie città (Roma, Milano, Parigi, Bergamo, Parma, Piacenza). Di questo suo lavoro hanno scritto A. Bertolucci, J-M. Dunoyer, M. Praz, L. Trucchi e F. Zeri.







Le foto non rendono assolutamente l'idea, bisogna andarci! 
Qui però potete vedere qualche immagine delle opere di Chiara Briganti.

venerdì 21 marzo 2014

IL MIO PRIMO TIMBRO


set di lettere da Etsy



Oggi ho comprato un timbro. Uno di quelli con le letterine minuscole da comporre, parola per parola, per creare quello che vuoi scrivere. Sembra un evento di assoluta irrilevanza invece non è così.

Primo: era da una vita che lo volevo e non lo compravo mai. Perché? Pensavo fosse inutile, una perdita di tempo immensa...Dover "costruire" letteralmente tutte le parole di una frase per scrivere... Eppure nello stesso tempo c'era qualcosa di estremamente affascinante, la stessa cosa che mi porta ad amare tutto quello che è realizzato a mano, i cosiddetti "pezzi unici". Quindi alla fine - oggi, non ieri e nemmeno l'altro ieri, ma oggi - l'ho comprato. Ho deciso, ho capito, ho agito. Un grande passo.
Secondo (di conseguenza): in questi mesi sono cambiate molte cose nella mia testa, una tra tutte mi sono convinta che per fare bene devo seguire il mio istinto. E ora questo istinto mi dice che devo prendere confidenza con la concretezza, con il lavoro delle mani. Scrivere un testo con un pastello a olio. Comporre una parola con tante tesserine minuscole; dare alla luce delle etichette fatte da me, per esempio. Curare i dettagli: nel lavoro così come con le persone. Pezzi unici. 
Mettere in ciò che faccio, me stessa, il mio tempo, l'attenzione minuziosa per il particolare. Questo mi porterà a senz'altro selezionare, a fare meno di molte cose. Ma quello che farò - credo - sarà ben fatto. 
Quindi mi sento di dire che per un grande cambiamento, per la famosa illuminazione o ispirazione che dir si voglia, bisogna partire da un piccolo gesto. Io ho comprato il mio timbro e stasera mi eserciterò a scrivere le etichette per un allestimento che ho fatto nel locale con cui collaboro da qualche mese.

E' un'enoteca, si chiama Enoteca Palazzo Mentone e ora sta ospitando l'esposizione dell'artista olandese Marjon Bessems.
Creerò delle etichette con il mio timbro, e chissà quante altre cose. Perché ho proprio voglia di costruire le cose partendo da zero, di crearle passo passo in modo minuzioso. 


































mercoledì 5 marzo 2014

TRE ILLUSTRATRICI PER PRESENTARE REVES, IL QUADERNO DEI SOGNI

Evvivanoé in questo momento sta esponendo le opere di tre illustratrici, molto diverse tra loro ma legate dalla stessa avventura: hanno illustrato l'edizione 2014 di Reves il quaderno dei sogni.
La collaborazione tra Evvivanoé e Reves è nata l'anno scorso, nel 2013, con la volontà di presentare questo prodotto editoriale indipendente in galleria a Cherasco. Poi l'idea si è evoluta sempre di più e il piccolo locale di Evvivanoé non avrebbe potuto contenere quello che avevamo in mente. 
Quindi sia l'anno scorso che quest'anno abbiamo avuto la possibilità di usufruire della bellissima Sala del Consiglio del comune di Cherasco, tutta affrescata e adatta ad accogliere un pubblico più numeroso, gli ospiti invitati a condividere le loro personali esperienze con i presenti e gli attori che hanno interpretato alcuni passi scelti apposta per l'occasione.

In galleria invece abbiamo dato spazio alle illustrazioni delle tre giovani artiste Muriel MESINI, Francesca Dafne VIGNAGA e Sabrina ESQUERRA. 



Francesca Dafne Vignaga "Senza titolo"

Francesca Dafne Vignaga "L'albero delle falene"

Francesca Dafne VIGNAGA, classe 1980, è veneta e ha maturato la sua esperienza artistica nel campo dell'illustrazione per l'infanzia, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti.
Le sue pubblicazioni sono presenti in Italia, Stati Uniti, Malesia e Taiwan e ha partecipato a numerosi personali e collettive, in Italia e all'estero.
Il suo lavoro è estremamente delicato, le sue figure allungate dai nasi appuntiti e dagli occhi piccoli e tondi nascondono forse qualche misterioso e inquietante segreto. Si muovono in mondi onirici, a volte surreali, in tonalità ombrose e cupe, rotte solo - e non sempre - da qualche guizzo di colore. Il rosso mattone o l'arancio in primo luogo.
Ogni scena ci attrae incredibilmente all'interno di una storia che vorremmo si svelasse sotto i nostri occhi.




CANTIDIPINTI Sabrina Esquerra "Childmoon meets the sea"

CANTIDIPINTI "Dentro me", "Benvenuto", "Chilmoon meets the sea", "Dona Flor y sus dos cabezas"









Sabrina ESQUERRA,laureata in Arti Visive si dedico all’Illustrazione sperimentando, mischiando e trovando presto un suo stile. Nel 2000 vince una borsa di studio e si specializza nelle varie tecniche d’illustrazione in Italia, dove vive attualmente. Ha partecipato a concorsi e mostre personali e collettive. Si dedica anche a realizzare oggetti progettati da lei stessa con materiali vari come pupazzi e specchi.Dal 2004 fino al 2009 ha avuto un negozio a San Gimignano dove esponeva le sue creazioni che grazie alla musica diventavano “CANTIDIPINTI”: ora è il suo nome d'arte.
Le illustrazioni di questa artista hanno una linea inconfondibile, tonda, curva, netta. La sua è una padronanza che deriva da una conoscenza profonda dei propri personaggi e del proprio mondo figurativo che viene reso narrato attraverso questi tratti essenziali eppure così ricchi e vivaci.
Il colore è potente e contrastante e le pose irreali e naif delle figure comunicano con noi che osserviamo attraverso il grande occhio spalancato e luminoso che non nasconde del tutto una sopita malinconia.





Muriel Mesini "Appunti di viaggio"


Muriel Mesini "Il mondo intorno"

Muriel MESINI, classe 1980 anche lei.
Figlia d’arte, con un padre incisore di argenti e pittore ed un nonno scultore, ha da sempre maturato una forte passione per il disegno che ha coltivato da autodidatta. Partecipa a numerosi concorsi e nell’estate del 2009 e del 2010 partecipa ai corsi estivi d’illustrazione a Sàrmede(TV) con Svjetlan Junakovic e Linda Wolfsgruber, venendo poi selezionata, in entrambe le occasioni, per partecipare alla Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia attualmente itinerante in Italia.
Nel 2011 le sue illustrazioni vengono pubblicate nel libro “Ti racconto una fiaba” edito dalla Polisportiva della Cassa di Risparmio di Asti.
L'universo di Muriel è fiabesco e leggiadro con quella punta di incantevole mistero che avevamo dimenticato in qualche angolo di noi, dove forse sopravvive ancora il nostro animo infantile. I suoi disegni ci aiutano a ricongiungerci con il “fantastico” sepolto dalla nostra vita quotidiana di adulti, per esempio quando scopriamo di  appassionarci alle storie del suo personaggio dai biondi riccioli che fa capolino da una magica mongolfiera o sbuca da un grosso violino.
Il suo bosco fitto di tronchi e di rami ci svela un grazioso folletto che sta suonando una dolce musica al flauto. Chi di noi non vorrebbe, anche solo per un attimo, averlo visto davvero in una passeggiata all'imbrunire?