venerdì 31 ottobre 2014

ULTIMO WEEK END CON GINA LAGORIO: A NOVEMBRE TORNANO I PAESAGGI DI RASERO


Siamo arrivati quasi alla conclusione della mostra fotografica sulla nostra scrittrice preferita.

Devo dire che ha destato molto, molto interesse e che tante sono state le persone che passate di qui in questo mese di ottobre. Alcuni visitatori hanno conosciuto Gina Lagorio e volevano "ritrovarla" in questi scatti; altri hanno letto i suoi libri ma non sapevano nulla di lei, nemmeno che volto avesse.

Altri ancora non conoscevano questa narratrice, giornalista, scrittrice...Ed è stato bello poter condividere con loro qualche brandello di frase, qualche brano da "Tra le mura stellate".


Foto di Silvio Genesio

Insomma, la bellezza delle fotografie e la capacità introspettiva di Bruno Murialdo hanno colpito anche chi passava di qui distrattamente e passeggiava per la città senza una meta precisa.

Tra poco la mostra verrà disallestita, ma sarà montata interamente in un altra sede (che presto indicherò) fino alla fine dell'anno.

Da Evvivanoé invece sarà la volta dei paesaggi caldi e raggianti di Piero Rasero. La sua mostra personale inaugurerà sabato 8 novembre e si protrarrà per tutto il mese. Ma avremo modo presto di approfondire!


Piero Rasero


"C'è una nebbia tanto fitta che oltre i bastioni il mondo non esiste più. Ovatta grigia, stracciata da qualche faro d'automobile, e forma emergono dall'indistinto solo quando sono a pochi passi....Un altro inverno.
Sente in bocca il sapore che non ricorda se non quando lo riconosce, un sapore stregato..."

Così termina "Tra le mura stellate", così Cherasco si prepara a un altro inverno.

giovedì 23 ottobre 2014

LO SPIRITO DEI LUOGHI E GINA LAGORIO





“… i feudatari promisero e Belzebù alzò verso il cielo un cesto tanto grande che avrebbe potuto contenere un castello; con quello brandito come un’arma attraversò il piano alla sinistra della Stura e si avviò verso la collina di Pocapaglia.
Là una vanga pesante e lunga come nessuno ne aveva mai immaginato fiorì nelle sue mani, il diavolo l’affondava nella terra e ne traeva palate gigantesche che depositava nella cesta.
La riempì e ripassò il fiume: là giunto la rovesciò fra Tanaro e Stura.Tutta la notte durò il viavai del demonio in quella parte del mondo; la terra tremava sotto il suo piede biforcuto, mentre a poco a poco ne cresceva il livello fra i due fiumi, finché al primo baluginare dell’alba il promontorio fu finito e diavolo, vanga e cesta dileguarono nell’ ultimo buio della notte che moriva.
Su quel promontorio dice la storia che nel 1243 fu fondata Cherasco, città di mura stellate per la difesa, su un bastione che è una naturale inespugnabile fortezza.
Di quella notte una sola testimonianza: le Rocche profonde di Pocapaglia scavate dalla forza sovraumana del demonio.”
Il mio legame speciale con Cherasco cominciò allora e continuò negli anni. Quasi naturale che poi, per qualche circostanza del destino, mi ci trovo ora a vivere. Penso a mia bisnonna che lavorò in gioventù nella Filanda Chicco: chissà che strada faceva e come viveva...



GINA LAGORIO "Tra le mura stellate"


Questa è la storia che fin da piccola conosco. Me la raccontava spesso mia nonna e tutte le volte che venivo a Cherasco ne ero intimorita e dovevo cercare di non pensarci. E' buffo, ma ero bambina e piena di fantasia. Quasi ogni giovedì, nelle vacanze estive, venivo a trovare i nonni che in via Vittorio Emanuele, proprio di fronte a Palazzo della Mantica, preparavano il loro banco insieme agli altri mercatali.
Andavo con nonna a fare colazione al bar con latte caldo e biscotto novarese, oppure brioche.





Gina Lagorio in uno scatto di Bruno Murialdo




Per questo quando ho letto "Tra le mura stellate" per me è stata un'incredibile sorpresa riscoprire alcune di quelle fantasiose storie, come quella della "zarina Olga" e del fantasma di Margherita nelle notti di luna piena di maggio...


Le persone esistite, che vivono i luoghi, che fanno parte del ciclo vitale e circolare della storia, vengono raccontate e rivivono attraverso le pagine di un libro. Ma continuano in qualche modo anche a esserci. Nelle pietre, nei muri, nei viali, sui bastioni...La loro "presenza" e il loro spirito permea i luoghi che sprigionano un'energia, proprio quella di chi li ha vissuti. 
Non solo gioie ma spesso dolori, tragedie e sofferenze. La vita reale, quella fatta "di tutto", che aldilà del singolo individuo e della tendenza spesso egocentrica dell'essere umano, va avanti anche attraverso i posti, simulacri vibranti di vite trascorse.
Lo spirito dei luoghi di cui ha scritto Gina Lagorio in "Tra le mura stellate", romanzo corale che intreccia vicende di secoli.





martedì 7 ottobre 2014

BRUNO MURIALDO: 40 SCATTI DI UNA GINA LAGORIO INEDITA


foto Bruno Murialdo 


Sono molto emozionata nel parlare di questa mostra.

Molti già lo sanno, ma in questo caso vale la pesa ripeterlo: il nome stesso "Evvivanoé" fu scelto proprio in omaggio alla scrittrice Gina Lagorio e del suo "Tra le mura stellate".

Questo libro come un vero affresco raffigura una Cherasco narrata per storie, come un piccolo palcoscenico che ha come scenografia l'Arco del Belvedere, le vie a scacchiera, Palazzo Salmatoris, i Bastioni, i portici, l'orologio della Torre Comunale...
Sulla scena invece le vicende in più atti di diversi personaggi: gente realmente esistita che qui condusse la propria esistenza. E poi ancora la Storia che qua e là si insinua tra il racconto, quella "importante" che a Cherasco - molto spesso - ebbe grandi fatti da ricordare e celebrare.

La scrittrice alla fine del libro, dedica un capitolo a "Evvivanoé" e narra di come questo fosse un grido bene augurante, la benedizione di tutto l'anno, e che di come gli abitanti di Cherasco, fino a un secolo fa,  si scambiassero questo modo di dire tra di loro, come un saluto propizio.

Questa mostra è possibile grazie a Bruno Murialdo, un fotografo straordinario che ho avuto la fortuna di conoscere e che ha fotografato Gina Lagorio nella "sua Cherasco": in questi 40 scatti inediti ci racconta un po' di lei e grazie alla sua sensibilità particolare di artista e al suo occhio in grado di cogliere certe espressioni uniche dei soggetti, in queste foto vediamo la scrittrice certo, ma anche e soprattutto, la donna.

Sabato 11 ottobre alle 17,30 ci sarà l'inaugurazione della mostra in galleria.
Sarà un momento speciale per "Evvivanoé" e spero anche per chi passerà a visitarci.


"Evviva Noé/ sapete perché/ perché fu l'autore/ del dolce liquore/ che allegri ci fa/ tralallà, tralallà"
[Tra le mura stellate, Gina Lagorio]

giovedì 2 ottobre 2014

MARTHA NIEUWENHUIJS E LA SUA STORIA



Pour peindre un oiseau, 2007


Martha Nieuwenhuijs è vissuta in un ambiente artistico e cosmopolita che l'ha portata a spostarsi spesso da un posto all'altro, vivendo in vari Paesi Europei.

Nasce in Olanda, poi si trasferisce in Svizzera, poi ancora ad Albissola...Perché in Italia e perché proprio in Liguria?
In quel periodo il suo secondo padre Asger Jorn, artista danese, viene invitato in Italia dall'amico Enrico Baj proprio ad Albissola, la “capitale della ceramica”. Qui, presso lo studio di Lucio Fontana, si riuniscono numerosi artisti dell'epoca, come Corneille, Matta e Scanavino.

Martha ha la possibilità così, fin da piccola, di respirare un'aria internazionale, di sperimentazione artistica e lei stessa, bambina si avvicina alla ceramica sotto la guida del padre. Questo mondo colorato e ricco di stimoli ha sicuramente aperto la sua mente alla fantasia, alla creatività e alla libertà di espressione.



Piume d'oro, 2014




Dall'Olanda alla Danimarca, dalla Francia alla Svizzera, da Albissola ancora a Parigi e poi, dal 1966, a Torino. Tanti spostamenti ma un punto fermo: l'arte. Il suo primo padre, Constant, è una figura importantissima per lei, anche per la sua formazione artistica. Constant Nieuwenhuijs, artista e architetto olandese, fu uno dei fondatori del gruppo sperimentale artistico COBRA, nato a Parigi nel 1948, poi del Situazionismo e in seguito del “New Babylon”, la città utopica.

Ma fu anche pittore e Martha seguirà molto da vicino il suo panorama artistico ispirato a Tiziano e a Cézanne e le sue trasformazioni artistiche che saranno un background imprescindibile per il suo bagaglio personale.