sabato 9 maggio 2015

NON MI STANCHERO' MAI DEI MERCATINI DI CHERASCO




Che ci sia qualcosa di magico a Cherasco è certo.
Di recente parlavo con una signora mentre aspettavo il mio turno per comprare della verdura (qui capita spesso di chiacchierare amabilmente ovunque: per strada, in panetteria, al caffè sotto casa, sui bastioni, insomma in ogni angolo della cittadina) di come davvero questo posto abbia in sé un fascino intrinseco che si sprigiona quando meno te lo aspetti. Lei, la signora, è nata e vive qui da sempre e ancora quando passeggia per le vie di Cherasco, si ritrova spesso con il naso all'insù a guardare i campanili o le finestre dei vecchi palazzi nobiliari dimenticati.




So bene cosa significa quella sensazione. Io ogni tanto mi fermo di colpo perché ho come l'impressione che dietro una poritcina accostata, o aldilà di un muro di pietra possa manifestarsi una qualche effimera apparizione.
Oppure mi sembra di avvertire un soffio di voce o una qualche delicata presenza quando passo nel giardino della Chiesetta della Madonnina. Come se nel vortice dei fiocchi di polline trasportati dal vento ci fosse anche una forza misteriosa, un'energia positiva.




Per me è la città che parla.
Poi ci sono i mercatini. Dalla finestrella di casa mia li osservo spesso nascere quando ancora è tutto buio e le persone sono affaccendate. Poi esplodono in tutte le loro sfumature già dal primo mattino.
Tra le bancarelle senza meta girerei per ore. Eppure credo di conoscere a memoria ormai ogni personaggio, ogni scatola di latta, ogni tazza sbrecciata.
Non mi stancherò mai dei mercatini di Cherasco. Di quegli oggetti senza più un padrone che vagano per l'eternità, di mano in mano. Che qualcuno ha gettato, ha smarrito, non ha più voluto oppure non c'è più stato a custodirli.




Bisogna sentirla quell'atmosfera, provarla almeno una volta.

Domani sarà la volta del mercatino di maggio. Stessi suoni, stessi brusii che con il fare del giorno si trasformeranno in voci e schiamazzi, in musiche dei suonatori di strada, dei mimi, del burattinaio, del fisarmonicista.

Anche io e anche Evvivanoé da qualche anno facciamo parte di questo mondo.
Una magia che si ripete dalla mattina al tramonto di una domenica di tarda primavera.









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