lunedì 16 giugno 2014

LE CAMERE OSCURE - Il CuNeo Gotico nel complesso monumentale di San Francesco










Venerdì 13 (sarà il caso?) sono stata alla preview stampa e dunque all'apertura ufficiale della mostra “Le camere oscure” a Cuneo.  Cuneo, proprio quella città spesso bollata come dormiente, chiusa, appisolata e un po' restia alle novità. Quella che poi, se ci vai, nasconde un cuore storico, vie strette e affascinanti, realtà interessanti. Proprio come questa mostra organizzata nell'ambito del progetto “Il cuNeo gotico”, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Spiego innanzitutto di cosa si tratta, perché secondo me è un'idea preziosa quanto abbiamo bisogno di spunti come questo. Partiamo dalla rivalutazione del nostro territorio, il Piemonte. Qualcosa che fa parte del patrimonio artistico e architettonico ma che è sottovalutato, o soltanto poco conosciuto, ovvero il “neogotico”. 
Come leggo nelle informazioni della perfetta cartella stampa che ricevo durante la visita, parliamo di “un tema radicato nel patrimonio locale: basti pensare alle architetture ottocentesche – le maggiori in Italia – progettate da Pelagio Palagi e Giovanni Battista Schellino a Racconigi, Pollenzo e Dogliani, e a committenze illustri come quelle di re Carlo Alberto e della famiglia d’Azeglio. Assolute eccellenze storiche, un vero “primato del cuneese”. Oppure ancora si ricordi la persistenza delle masche e degli eretici catari nel folklore e nelle leggende delle Langhe e delle valli alpine.” 

Fantastico. Mettiamo a fuoco "le nostre caratteristiche", le qualità che contraddistinguono la nostra zona e portiamole alla luce. Questo tema esiste ed è ben presente, ma è nascosto tra le righe. Ma qui si va ancora oltre e si propone al visitatore una riflessione in più che ho apprezzato molto. Non limitarsi cioè, a pensare al “neogotico” come qualcosa di legato al passato, alle rovine romantiche, al sublime di Blake e di Shelley e ai vampiri, alle chartreuse abbandonate o ai castelli infestati. Osservare invece ciò che l'attualità e la contemporaneità hanno ricevuto in eredità da tutto questo. Un punto di vista e di osservazione diverso, nuovo e stimolante. Un'inquadratura (mi si perdoni il gioco di parole, ma calza ancora di più visto che si parla anche di fotografia) differente che si si tira fuori da tutto ciò che è scontato, dai cliché. 


Cesare Longhi "Riae Maleficent and the Raven's Spell" fotografia e grafica digitale, 2014


In questa mostra e in tutto il progetto (che coinvolgerà altre discipline, credo di aver capito, come la musica, il cinema, l'architettura) si viene persuasi alla sperimentazione e all'intreccio tra culture “alte”, ufficiali e riconosciute e “sottoculture”. Escono così dall'ombra e dalla nicchia alcuni talenti artistici attivi sul web e in rete, con i loro pseudonimi e il loro seguito. Si da spazio a performance che parlano linguaggi nuovi, come il sorprendente banchetto funebre del “Salone del lutto”, ispirato a Huysmans e alle prime pagine di “À rebours”, allestito per 13 nell'abside della chiesa di San Francesco. 


San Francesco, complesso monumentale a Cuneo


Proprio in questo enorme e suggestivo luogo, nel pieno centro di Cuneo, ha luogo la mostra “Le camere oscure”. Il silenzio e l'atmosfera mistica del complesso monumentale aiutano certamente a intensificare le emozioni di fronte alle cappelle (Le cappelle ardenti) allestite da artisti noti con tocchi vagamente esoterici, ma anche lievemente ironici. Protagonisti di questi scenari gli Eredi Brancusi, lo studio grafico Undesign, Nicola Bolla, solo per citarne alcuni. 


Paolo Schmidlin "At Rest" bronzo patinato e dipinto (una delle cappelle ardenti) 


Le otto sezioni delle mostra fotografica sono stati studiati creando un percorso a labirinto che non stanca e non annoia, anzi, amplifica la percezione.
La mia visita privilegiata sotto la guida infallibile e davvero molto coinvolgente del curatore Vincenzo Biffi Gentili (Direttore del Seminario Superiore di Arti Applicate, MIAAO di Torino) è stata splendida. Scoprire fotografie di Ugo Mulas, Plinio Martelli, Roberto Gabetti, Daniele Regis con le loro referenze letterarie e architettoniche accanto a nomi e a pseudo-nomi nuovi, contemporanei che oggi sono lieta di avere conosciuto, è stato appagante.


La sezione dedicata alle "Figure stregate"




Come già ho scritto in un tweet in diretta durante la visita, il perturbante onnipresente nelle atmosfere neogotiche è qui rilevato con forza nella contemporaneità. Possiamo scorgere quelle atmosfere anche ora, nei boschi delle “masche”, a Pocapaglia, nel profilo delle architetture appuntite e turrite e delle croci di Pollenzo e del parco in riva al Tanaro o riscoprire un'estetica del  sublime di Burke, di Turner e di Schiller in uno delle nostre montagne, in val Maira.



Barbara Guazzone Barolo "Pollenzo's Bride" fotografia digitale, 2013


Pagina facebook: https://www.facebook.com/cuneogotico

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