Domenica pomeriggio, anzi, sul far della sera, a un certo punto mi trovai seduta su un bignè. Da lì guardavo il mondo fuori, dall'altra parte del vetro. Non ci potevo credere nemmeno io, ma mi trovavo in un mondo da favola, nel mondo in cui avrei sempre voluto vivere...
Nonostante la comprensibile lieve stanchezza per i due giorni appena trascorsi, ho fatto fatica a chiudere tutto lì e andarmene. Ma facciamo un piccolo passo indietro...
Sabato pomeriggio abbiamo inaugurato la mostra di Diego Maria Gugliermetto. Stavolta abbiamo introdotto un ulteriore elemento di suspance (idea dell'artista) oscurando la vetrina con un drappo nero e nascondendo fino all'ultimo minuto l'allestimento.
Quando sono entrate le prime persone mi è bastato osservare i loro occhi e i loro sorrisi improvvisi e increduli, stupiti e genuini, per capire che andava tutto bene!
Ma come si poteva immaginare il contrario? Oltretutto c'era il "Parmacomodo" a dare il benvenuto e ad accogliere i visitatori! E diciamo che non sono mancate le dimostrazioni e i volontari per testarne la seduta!
E' bello osservare le persone quando si abbandonano alla bellezza, alla dolcezza e all'entusiasmo. Quando dimenticano l'espressione e l'atteggiamento "dovuto", "consono", "adatto", in favore della spontaneità e dell'immediatezza. E quindi non riescono davvero a non verificare la straordinaria morbidezza del tavolo in pietra e del fiore sbocciato da una crepa nel suo interno (o se preferiamo, un fiore può anche spezzare il marmo con i suoi petali, siamo o non siamo in un mondo di favolosa follia???). E quindi, una volta convinti che nulla è più confortevole di una poltrona di roccia, non è possibile resistere: bisogna gettarsi sui baci di dama e sulle praline, molleggiare e roteare! La parola d'ordine era proprio "lasciarsi andare"o "sognare".
E che sollievo pensare che in fondo siamo tutti diposti a sognare, anzi, siamo tutti ansiosi di poterlo fare a occhi aperti! Se qualcuno ci da lo spunto per farlo...
Per ora lascio qualche suggestione...ma non è nulla rispetto alla "realtà".
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