mercoledì 22 maggio 2013

LES RETOILES DI DANIELA EVANGELISTI , le sue "toiles recyclées" @evvivanoé






“Daniela Evangelisti è un'artista dalla prorompente carica creativa; un'energia pura che la guida e la porta a trasformare un materiale grezzo, antico, umile e quotidiano, in arte.
Attraverso le sue mani, tele di lino ruvido che il tempo ha inesorabilmente segnato con la sua patina affascinante, prendono vita, ci raccontano di mondi, evocano qualcosa di difficilmente afferrabile ma di potente e immediato.

In ogni lavoro i pieni e i vuoti dialogano magicamente in un equilibrio perfetto. C'è il materiale, con la sua trama, la sua tinta, la sua imperfezione, che è sfacciatamente protagonista: e poi c'è la delicatezza e l'apparente fragilità dei pizzi, dei sangalli e dell'organza che stabiliscono un rapporto simbiotico con il filo, il punto e il ricamo, quasi speculare.
Il punto semplice è usato dall'artista per tracciare linee con l'ago: linee che seguono i profili delle forme e delimitano spazi.


Queste tele dall'apparente staticità sono più che eloquenti e paiono slegate da ogni tipo di schema o canone estetico convenzionale. «Naître du matériau [...] se nourrir des inscriptions, des tracés instinctifs» (nascere dal materiale, nutrirsi delle iscrizioni, delle disposizioni istintive), scriveva Dubuffet a proposito di un'arte straordinariamente impulsiva, l'Art Brut.
E se le stoffe grezze ci rimandano a Pinot Galizio e alla tela industriale dipinta e venduta al metro, qui siamo agli antipodi: il lino è quello artigianale tessuto a mano, magari più di un secolo fa. A “ingannarci” è proprio quello stesso utilizzo di materiali quotidiani e “poveri”.
In realtà ogni opera della Evangelisti è un piccolo, prezioso mondo, antico solo “nel mezzo”, ma incredibilmente contemporaneo sotto ogni altro aspetto. In special modo nella capacità di delineare con pochi tratti un universo della percezione.

Sara Merlino





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